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          Cybersecurity and Data Privacy

          5 cose da sapere sul dark web

          20 January 2023

          Quando si parla di dark web, di solito si pensa a criminali che si nascondono nell’ombra, ma in questo settore di Internet c’è molto di più di quanto spesso si pensi. Ecco 5 cose da sapere sul dark web:

           

          1. Non è utilizzato solo per attività illegali o illecite

          L’Internet che possiamo vedere, cioè le pagine a cui possiamo accedere facilmente, rappresenta solo il 4% dei dati presenti in rete.[1]  Si parla spesso di web “visibile” o “illuminato”. Il restante 96% viene definito “deep web”, che è diverso dal dark web ma lo comprende.[2] Il deep web è tutto ciò che è online protetto da password o dietro un firewall, comprese le e-mail personali, le intranet aziendali, ecc.

          Ciò che rende diversi i siti web “oscuri” sono i protocolli che utilizzano. Invece di domini .com, .edu o .gov, si trovano con domini .onion. I domini onion sono nati per gentile concessione dell’esercito statunitense, che cercava un modo per accedere ai dati in modo anonimo e sicuro. Per farlo, hanno sviluppato il routing a cipolla attraverso un sistema di nodi accessibili solo con metodi speciali. Gli strati di crittografia applicati fanno sì che ogni singolo nodo conosca solo l’ultimo punto di origine e non l’intero percorso di un’informazione trasmessa. Questi strati multipli spiegano il nome “cipolla”.

          Sebbene il dark web sia comunemente associato a mercati illeciti e attività illegali, anche aziende affidabili come Twitter, Facebook, BBC, The Guardian e Pro Publica dispongono di siti web oscuri, perché l’anonimato è utile a persone che vivono sotto regimi oppressivi o a informatori che vogliono pubblicare informazioni.

           

          2. Non è completamente offuscato

          Nonostante i numerosi strati di crittografia, Tor (la rete di router a cipolla) pubblica un elenco di nodi di ingresso e di uscita, per cui chiunque controlli i nodi di uscita può rilevarne le tracce. Per questo motivo l’utilizzo di una rete privata virtuale (VPN) per anonimizzarsi è il primo passo per accedere a questa parte del web. Vale anche la pena di ricordare il vecchio adagio “non c’è onore tra i ladri”. Potreste aprirvi ai controlli dell’MI5 e dell’MI6, ma anche agli hacker che potrebbero impegnare la vostra macchina o peggio.

          3. La quantità di dati presenti è terrificante

          Il livello di funzionalità di ogni smartphone e computer crea montagne di dati. Siamo entrati nell’era degli “zettabyte” intorno al 2016 e si stima che entro il 2020 il mondo disporrà di 64 zettabyte di dati.[3]

          Per mettere questo dato in prospettiva, se si dovesse impilare un exabyte di dati (un livello inferiore a uno zettabyte) su carta stampata, sarebbe alto circa 52 milioni di chilometri, l’equivalente di un viaggio di andata e ritorno su Venere.[4] Uno zettabyte è circa mille volte più grande, quindi più grande di quanto possiamo immaginare.

           

          4. Nel dark web tutto ha un prezzo

          Negli ultimi anni, la quantità di informazioni in vendita per il furto d’identità è aumentata a dismisura. I ladri stanno mettendo il cartellino del prezzo non solo su passaporti e carte d’identità, ma anche su estratti conto bancari, bollette e persino credenziali di account per servizi come Netflix.

           

          5. L’autenticazione a due fattori da sola non risolve il problema

          L’hackeraggio di Uber del 2022 è stato effettuato utilizzando le credenziali di un appaltatore acquistate sul dark web.[5]  Nonostante l’autenticazione a due fattori, l’hacker ha semplicemente continuato a premere un pulsante di comando finché l’appaltatore (di cui stava usando le informazioni) non ha accettato la richiesta. Da lì, l’hacker è riuscito ad accedere alla rete di Uber.

          Questo tipo di attacco di ingegneria sociale si basa su punti deboli e sulla probabilità di errori umani. Di solito non si tratta di un hacker che sviluppa una trappola per topi migliore per portare a termine un attacco, ma piuttosto del suo livello di tenacia nell’eseguire l’attacco.

          La migliore difesa che i lavoratori e i singoli individui possono fornire è quindi quella di fermarsi a riflettere durante l’accesso e/o l’approvazione delle richieste di accesso.

          L’opportunità di investimento

          Sebbene la spesa globale per la cybersecurity sia attualmente in crescita e si preveda che raggiunga i 173 miliardi di dollari nel 2022, gli esperti concordano sul fatto che le aziende e i governi non investono ancora molto nella difesa delle loro infrastrutture digitali.[6]

          Si prevede che ulteriori investimenti in futuro possano guidare la crescita del mercato della cybersecurity. Attualmente si prevede che il mercato cresca a un tasso di crescita annuale composto dell’8,9%, raggiungendo una dimensione totale di 266 miliardi di dollari entro il 2027.[7]

          Questa continua espansione spiega perché questo tema di investimento rappresenti ancora una delle storie di crescita più significative del nostro tempo.

           

          ETF correlato: 

          CYBR: Rize Cybersecurity and Data Privacy UCITS ETF

           

          Referenze:

          [1]Google Index, “Perché usiamo solo il 4% di Internet? Perché non possiamo accedere a tutto?”, 2022. Disponibile all’indirizzo: https://www.quora.com/Why-is-it-that-we-only-use-4-of-the-internet-Why-cant-we-access-all-of-it

          [2] Ibid

          [3] IDC, “Secondo le previsioni di IDC Global DataSphere e StorageSphere, la creazione e la replica dei dati cresceranno a un ritmo più rapido rispetto alla capacità di storage installata”, marzo 2021. Disponibile all’indirizzo: https://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=prUS47560321

          [4] Ibid

          [5]Uber, “Aggiornamento sulla sicurezza”, settembre 2022. Disponibile all’indirizzo: https://www.uber.com/newsroom/security-update/

          [6] Markets and Markets, “Il mercato della sicurezza informatica vale 266,2 miliardi di dollari entro il 2027”, 2022. Disponibile all’indirizzo: https://www.marketsandmarkets.com/PressReleases/cyber-security.asp

          [7] Markets and Markets, “Il mercato della sicurezza informatica vale 266,2 miliardi di dollari entro il 2027”, 2022. Disponibile all’indirizzo:https://www.marketsandmarkets.com/PressReleases/cyber-security.asp

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