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          Il ruolo della finanza e della tassonomia UE nell’economia circolare – Parte 2

          30 May 2023

          ARTICOLO IN PRIMO PIANO

          Nella prima parte abbiamo spiegato come la finanza possa svolgere un ruolo cruciale nel promuovere la sostenibilità e affrontare le sfide ambientali. Nell’ambito del suo impegno a raggiungere un’economia neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, l’Unione Europea ha introdotto una serie di misure volte a incoraggiare il coinvolgimento del settore privato nel raggiungimento dell’accordo di Parigi sul clima. Tra queste, la tassonomia dell’UE per le attività sostenibili e il Sustainable Finance Disclosure Regulation, che mirano a stimolare gli investimenti in iniziative verdi, ad aumentare la trasparenza e la responsabilità e a ridurre i casi di “greenwashing” nel settore finanziario. Abbiamo inoltre esaminato i sei obiettivi ambientali della Tassonomia dell’UE per le attività sostenibili, compreso l’obiettivo “Transizione verso un’economia circolare”, nonché i criteri tecnici di selezione per gli altri obiettivi e le attuali bozze di raccomandazioni.

          In questa seconda parte ci concentriamo sul “Categorisation System for the Circular Economy” pubblicato dalla Commissione europea nel maggio 2020. Questo sistema fornisce un approccio settoriale per definire le categorie di attività che contribuiscono in modo significativo all’economia circolare, e la sua influenza può essere vista nella bozza dei criteri tecnici di screening per l’obiettivo “Transizione verso un’economia circolare” proposta nel marzo 2022. Approfondiamo anche il Piano d’azione dell’UE per l’economia circolare, nonché le relazioni e le raccomandazioni successive.

           

          “Categorisation System for the Circular Economy” – Maggio 2020

          Nel maggio 2020, l’Economy Financing Expert Group della Commissione europea ha pubblicato il “Categorisation System for the Circular Economy”, concepito come un sistema di categorizzazione dell’economia circolare per definire i tipi di attività che contribuiscono in modo sostanziale all’economia circolare. Questo sistema di categorizzazione è stato un’importante fonte di ispirazione per l’attuale bozza di TSC per l’obiettivo “Transizione verso un’economia circolare” proposto dal PSF nel marzo 2022. La proposta fa seguito a un rapporto pubblicato in precedenza, nel marzo 2019, dall’Economy Financing Expert Group, intitolato “Accelerare la transizione verso l’economia circolare”[1], che fornisce raccomandazioni su come migliorare l’accesso ai finanziamenti per i progetti di economia circolare. Una delle sfide individuate nel rapporto di marzo 2019 riguardava la mancanza di un approccio comune e fondante per definire le attività dell’economia circolare, che il Categorisation System for the Circular Economy del maggio 2020 ha affrontato in modo approfondito.

          Il Categorisation System for the Circular Economy è organizzato in quattro stadi. Questi stadi si allineano con il Value Hill Business Model Tool[2]  sviluppato da Circle Economy, come illustrato nel diagramma sottostante.

          6 environmental objectives of the EU taxonomy

          Ciascuno dei quattro stadi può essere successivamente suddiviso in 14 modelli aziendali circolari specifici, come illustrato di seguito:

          Modelli di progettazione circolare

          1.a Progettazione e produzione di prodotti e beni che consentano strategie di economia circolare, ad esempio attraverso (i) una maggiore efficienza delle risorse, durata, funzionalità, modularità, aggiornabilità, facilità di smontaggio e riparazione; (ii) utilizzo di materiali riciclabili o compostabili.
          1.b Sviluppo e diffusione di tecnologie di processo che consentano strategie di economia circolare
          1.c Sviluppo e produzione sostenibile di nuovi materiali (compresi i materiali a base biologica) che siano riutilizzabili, riciclabili o compostabili
          1.d Sostituzione o riduzione sostanziale di sostanze preoccupanti in materiali, prodotti e beni per consentire strategie di economia circolare.
          1. e Sostituzione di materiali vergini con materie prime secondarie e sottoprodotti

           

          Modelli di utilizzo ottimale

          2.a Riutilizzo, riparazione, rimessa a nuovo, riallestimento e rifabbricazione di prodotti a fine vita o ridondanti, beni mobili e loro componenti che altrimenti verrebbero scartati
          2.b Ristrutturazione e riallestimento di beni immobili a fine vita o in esubero (edifici/infrastrutture/impianti)
          2.c Modelli di product-as-a-service, di riutilizzo e di condivisione basati, tra l’altro, sul leasing, sul pay-per-use, sull’abbonamento o sulla restituzione del deposito, che consentono strategie di economia circolare.
          2.d Riabilitazione di terreni degradati per riportarli allo stato utile e bonifica di aree dismesse o sottoutilizzate in vista di una riqualificazione.

           

          Modelli di recupero del valore

          3.a Raccolta differenziata e logistica inversa dei rifiuti, nonché di prodotti, parti e materiali in esubero che consentano strategie di conservazione e recupero del valore circolare.
          3.b Recupero di materiali dai rifiuti in preparazione di strategie di conservazione e recupero del valore circolare (escluse le materie prime di cui al punto 3.c).
          3.c Recupero e valorizzazione dei rifiuti e dei residui di biomassa come alimenti, mangimi, nutrienti, fertilizzanti, materiali biobased o materie prime chimiche
          3.d Riutilizzo/riciclaggio delle acque reflue

           

          Modelli di support circolari

          4.a Sviluppo/diffusione di strumenti, applicazioni e servizi che consentano strategie di economia circolare

          Il Categorisation System for the Circular Economy stabilisce anche la “R Strategies and Principles Hierarchy”. Si tratta di una gerarchia concepita per illustrare l’ordine preferito delle azioni per un’economia circolare (cfr. riquadro 2). Ad esempio, una strategia R1 ha un impatto maggiore di una strategia R5, che a sua volta ha un impatto maggiore di una strategia R7 e così via.

          9Rs Strategy of Circular Economy

          “Circular Economy Action Plan” – Marzo 2020[3]

          Il primo piano d’azione per l’economia circolare è stato adottato dalla Commissione europea nel 2015. Il piano comprendeva misure per contribuire a stimolare la transizione dell’Europa verso un’economia più circolare, a stimolare la competitività globale, a promuovere una crescita economica sostenibile e a generare nuovi posti di lavoro. Il piano ha stabilito azioni concrete e ambiziose, con misure che coprono l’intero ciclo di vita: dalla produzione e dal consumo alla gestione dei rifiuti, una proposta legislativa rivista sui rifiuti e lo sviluppo di un mercato per le materie prime secondarie. Il 4 marzo 2019, la Commissione europea ha adottato una relazione completa sull’attuazione del piano d’azione.

          Nel marzo 2020 la Commissione europea ha adottato un nuovo e più dettagliato piano d’azione (il “Circular Economy Action Plan 2020”). Questo piano più dettagliato è una parte fondamentale del Green Deal europeo. Il piano comprende 35 azioni e stabilisce un percorso per la transizione verso un’economia circolare, riducendo la pressione sulle risorse naturali, creando crescita e posti di lavoro sostenibili, raggiungendo l’obiettivo di neutralità climatica dell’UE per il 2050 e ponendo fine alla perdita di biodiversità. Il piano individua iniziative lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti: dalla promozione dell’eco-design e dei metodi circolari all’incoraggiamento del consumo sostenibile, alla prevenzione dei rifiuti e alla riduzione dell’uso delle risorse.

          Il Circular Economy Action Plan 2020 identifica anche 7 “Catene del Valore di Prodotti Chiave” in cui la necessità di transizione verso una maggiore circolarità è maggiore e in cui sono necessarie azioni urgenti, complete e coordinate.

          1. Elettronica e ICT[4]: Le apparecchiature elettriche ed elettroniche continuano a essere uno dei flussi di rifiuti in più rapida crescita nell’UE e nel mondo, con un tasso di crescita annuo del 2%. Si stima che meno del 40% dei rifiuti elettronici venga riciclato nell’UE.[5]

          2. Batterie e veicoli: Batterie e veicoli sostenibili sono alla base della mobilità del futuro. Tuttavia, sono necessari rapidi progressi per migliorare la sostenibilità della catena di valore emergente delle batterie per l’e-mobility e aumentare il potenziale circolare di tutte le batterie.

          3. Packaging: La quantità di materiali utilizzati per gli imballaggi è in continua crescita e nel 2017 i rifiuti di imballaggio in Europa hanno raggiunto un record: 173 kg per abitante, il livello più alto di sempre.

          4. Plastiche: La plastica che si accumula nei nostri oceani e sulle nostre spiagge è diventata una crisi globale. La plastica si accumula in vortici che costituiscono circa il 40% della superficie oceanica mondiale. Ai ritmi attuali, si prevede che la plastica supererà tutti i pesci del mare entro il 2050.

          5. Tessuti: I prodotti tessili sono la quarta categoria a più alta pressione per l’uso di materie prime primarie e acqua, dopo l’alimentazione, le abitazioni e i trasporti, e la quinta per le emissioni di gas serra. Si stima che meno dell’1% di tutti i prodotti tessili nel mondo venga riciclato in nuovi prodotti.[6]

          6. Costruzioni ed edifici: L’ambiente costruito ha un impatto significativo su molti settori dell’economia, sui posti di lavoro locali e sulla qualità della vita. Richiede grandi quantità di risorse e rappresenta circa il 50% di tutti i materiali estratti. Il settore delle costruzioni è responsabile di oltre il 35% della produzione totale di rifiuti dell’UE.[7]

          7. Cibo, acqua e nutrienti: L’economia circolare può ridurre in modo significativo gli impatti negativi dell’estrazione e dell’utilizzo delle risorse sull’ambiente e contribuire al ripristino della biodiversità e del capitale naturale. Le risorse biologiche sono un input fondamentale per l’economia e avranno un ruolo ancora più importante in futuro.

          L’applicazione pratica della circolarità è ancora agli inizi. Di conseguenza, prevediamo che le attività all’interno delle catene del valore sopra citate si evolveranno e si espanderanno con la transizione verso un’economia più circolare.

          Circular Economy

          “Development of the EU Sustainable Finance Taxonomy – A framework for defining substantial contribution for environmental objectives 3-6” – Marzo 2022[8]

          Il report del Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea intitolato “Development of the EU Sustainable Finance Taxonomy – A framework for defining substantial contribution for environmental objectives 3-6” è un input fondamentale per lo sviluppo della TSC per i quattro obiettivi ambientali rimanenti definiti nella tassonomia dell’UE, uno dei quali è l’obiettivo “Transizione verso un’economia circolare”. Il Rapporto del JRC propone un quadro metodologico e graduale per la stesura di criteri per le attività economiche che contribuiscono in modo sostanziale a un obiettivo ambientale: dall’identificazione del tipo di contributo sostanziale che l’attività economica può dare, alla selezione dell’approccio più adatto per la stesura della TSC e alla definizione di un livello di ambizione atteso per considerare un contributo sostanziale. Il rapporto del CCR illustra poi come questo quadro possa essere applicato a ciascuno dei quattro obiettivi ambientali.

          Inoltre, il quadro prescritto nel rapporto ha già dimostrato di poter essere applicato con successo nel lavoro del PSF, come illustrato nella sezione 4.5. Di conseguenza, il quadro è stato implementato nella sua interezza nell’ambito di una collaborazione tra il PSF e il CCR.

           

          “Report with recommendations on technical screening criteria for the four remaining environmental objectives of the EU taxonomy” e il corrispondente “Allegato” – Marzo 2022

          Al momento della stesura del presente documento, le pubblicazioni più recenti dell’UE sono il “Report with recommendations on technical screening criteria for the four remaining environmental objectives of the EU taxonomy” (il “Rapporto”)[9]  e il corrispondente “Annex to the report with recommendations on technical screening criteria for the four remaining environmental objectives of the EU taxonomy” (l'”Allegato”)[10] contenente la bozza di TSC per i quattro obiettivi ambientali rimanenti, compreso l’obiettivo “Transizione verso un’economia circolare” (insieme, la “Bozza di tassonomia UE“).

          Poiché i documenti precedenti sono stati sviluppati specificamente per l’agenda della finanza sostenibile e la Tassonomia UE nel contesto dell’obiettivo “Transizione verso un’economia circolare”, noi di SMS abbiamo mappato le 7 Catene del Valore dei Prodotti Chiave del Piano d’Azione per l’Economia Circolare 2020 descritte nella Sezione 4.3 sopra alle TSC contenute nella Bozza della Tassonomia UE.[11]

           

          La bozza di tassonomia dell’UE identifica le seguenti 11 “attività prioritarie” che forniscono un “contributo sostanziale” all’obiettivo “Transizione verso un’economia circolare”:

          1. Fabbricazione di prodotti in gomma e plastica
          2. Fabbricazione di computer, prodotti elettronici e ottici
          3. Fabbricazione di apparecchiature elettriche
          4. Fabbricazione di prodotti tessili
          5. Fabbricazione di abbigliamento
          6. Costruzione di edifici~
          7. Fabbricazione di cuoio e prodotti affini
          8. Fabbricazione di prodotti alimentari
          9. Fabbricazione del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili; fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio
          10. Ingegneria civile
          11. Fabbricazione di prodotti chimici e di prodotti derivati

           

          Inoltre, il PSF afferma che “le attività di cui sopra devono essere integrate da attività che non hanno un impatto significativo ma che contribuiscono in modo significativo a migliorare direttamente lo stato dell’ambiente (cioè a curare l’ambiente)”. In questo contesto, il PSF stabilisce le seguenti 8 “attività aggiuntive che migliorano direttamente lo stato dell’ambiente”:

          12. Raccolta, trattamento e fornitura di acqua
          13. Fognature
          14. Attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali.
          15. Attività di bonifica e altri servizi di gestione dei rifiuti
          16. Riparazione di prodotti in metallo, macchinari e attrezzature
          17.Manutenzione e riparazione di veicoli a motore
          18. (Vendita), manutenzione e riparazione di motocicli e relative parti e accessori
          19. Riparazione di computer e di beni personali e domestici

           

          Esiste un’ampia sovrapposizione tra le 19 attività economiche di cui sopra e le 7 Catene del valore dei prodotti chiave del Piano d’azione per l’economia circolare 2020. Di seguito è riportata una tabella di mappatura che evidenzia la sovrapposizione e indica eventuali divergenze degne di nota.

          Circular path

          Un gran numero di aziende è assegnato sia a una Catena del Valore del Prodotto Chiave del Piano d’Azione per l’Economia Circolare 2020 sia a una delle 19 attività economiche identificate nella Bozza di Tassonomia UE.

          7 “Catene del valore dei prodotti chiave”

          dal Piano d’azione per l’economia circolare 2020

          11 “attività prioritarie” e 8 “attività aggiuntive che migliorano direttamente lo stato dell’ambiente” della bozza di tassonomia UE per l’obiettivo “Transizione verso un’economia circolare”.
          1. Elettronica e ICT 2. Fabbricazione di prodotti informatici, elettronici e ottici

          3. Fabbricazione di apparecchiature elettriche

          19. Riparazione di computer e di beni personali e domestici

          2. Batterie e veicoli 17. Manutenzione e riparazione di veicoli a motore

          18. (Vendita), manutenzione e riparazione di motocicli e relative parti e accessori

          N.B. il PSF riconosce nella Bozza di Tassonomia UE di non aver ancora considerato adeguatamente le Batterie e i Veicoli a causa di potenziali conflitti con l’obiettivo “Mitigazione dei Cambiamenti Climatici”. Tuttavia, il PSF dichiara che intende occuparsi di questa Catena del Valore del Prodotto Chiave in futuro.

          3. Packaging Non coperto
          4. Plastiche 1. Fabbricazione di prodotti in gomma e plastica
          5. Tessuti 4. Fabbricazione di tessuti

          5. Fabbricazione di abbigliamento

          7. Fabbricazione di cuoio e prodotti affini

          6. Costruzioni ed edifici 6. Costruzione di edifici

          10. Ingegneria civile

          16. Riparazione di prodotti in metallo, macchinari e attrezzature

          7. Cibo, acqua e nutrienti 8. Fabbricazione di prodotti alimentari

          12. Raccolta, trattamento e fornitura di acqua

          13. Fognature

            9. Fabbricazione del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili; fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio

          11. Fabbricazione di prodotti chimici e di prodotti chimici

          N.B. Le attività economiche di cui sopra non sono collegate alle 7 Catene del Valore dei Prodotti Chiave del Piano d’Azione per l’Economia Circolare 2020, ma sono incluse nell’elenco della Bozza di Tassonomia UE delle 11 attività prioritarie che contribuiscono in modo sostanziale all’obiettivo “Transizione verso un’Economia Circolare”.

            14. Attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali.

          15. Attività di bonifica e altri servizi di gestione dei rifiuti

          N.B. Le attività economiche di cui sopra non sono né legate alle 7 Catene del Valore dei Prodotti Chiave del Piano d’Azione per l’Economia Circolare 2020, né rientrano nell’elenco della Bozza di Tassonomia UE delle 11 attività prioritarie che contribuiscono in modo sostanziale all’obiettivo “Transizione verso un’Economia Circolare”, ma rientrano nelle 8 attività aggiuntive della Bozza di Tassonomia UE che migliorano direttamente lo stato dell’ambiente.

          Questo articolo è stato prodotto da Sustainable Market Strategies. Rize ETF Ltd non rilascia alcuna dichiarazione o garanzia di alcun tipo, espressa o implicita, circa la completezza, l’accuratezza, l’affidabilità o l’idoneità delle informazioni contenute in questo articolo.

           

          ETF correlato

          CYCLRize Circular Economy Enablers UCITS ETF

           

          Referenze

          [1] Commissione Europea, ”ACCELERATING THE TRANSITION TO THE CIRCULAR ECONOMY”, 2019. Disponibile su: https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/research_and_innovation/knowledge_publications_tools_and_data/documents/accelerating_circular_economy_032019.pdf 

          [2] Achterberg, E., Hinfelaar, J., Bocken, N. The value hill business model tool: identifying gaps and opportunities in a circular network, 2018. Disponibile su:

          https://docplayer.net/86718304-The-value-hill-business-model-tool-identifying-gaps-and-opportunities-in-a-circular-network.html

          [3] Commissione Europea, “New circular economy action plan”, 2020. Disponibile su: https://ec.europa.eu/environment/pdf/circular-economy/new_circular_economy_action_plan.pdf

          [4] ICT sta per Information Communications Technology.

          [5] Commissione Europea, “New circular economy action plan”, 2020. Disponibile su: https://ec.europa.eu/environment/pdf/circular-economy/new_circular_economy_action_plan.pdf

          [6] Ellen McArthur Foundation’s “A New Textiles Economy”, 2017.

          [7] Eurostat data per il 2016.

          [8] Commissione Europea, “Development of the EU Sustainable Finance Taxonomy – A framework for defining substantial contribution for environmental objectives 3-6”, 2022. Disponibile su: https://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/JRC126045

          [9] Commissione Europea, “Platform on Sustainable Finance’s report with recommendations on technical screening criteria for the four remaining environmental objectives of the EU taxonomy”, Marzo 2022. Disponibile su: https://ec.europa.eu/info/files/220330-sustainable-finance-platform-finance-report-remaining-environmental-objectives-taxonomy_en

          [10] Commissione Europea, “Annex to the Platform on Sustainable Finance’s report with recommendations on technical screening criteria for the four remaining environmental objectives of the EU taxonomy”, Marzo 2022. Disponibile su: https://ec.europa.eu/info/files/220330-sustainable-finance-platform-finance-report-remaining-environmental-objectives-taxonomy-annex_en

          [11] Come sottolineato nella sezione 4, data l’incompletezza della TSC per l’obiettivo “Transizione verso un’economia circolare”, noi (SMS) abbiamo proposto, ai fini della definizione della nostra classificazione tematica dei fattori abilitanti dell’economia circolare, una serie di attività economiche aggiuntive da includere che riguardano alcuni settori e attività economiche, come le batterie e i veicoli e l’industria mineraria, che sono attualmente omessi dalla bozza della TSC, ma che ci aspettiamo saranno inclusi nel prossimo futuro.

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