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          Un’introduzione agli ETF attivi

          11 March 2024

          9 Min Read

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          Punti Chiave

          Gli ETF attivi combinano i vantaggi degli ETF con quelli della gestione attiva, puntando a sovraperformare i benchmark attraverso un’attenta selezione dei titoli.

          ARK Invest ha giocato un ruolo importante nel rendere popolari gli ETF attivi, concentrandosi sugli investimenti in tecnologie disruptive come AI e robotica.

          Gli ETF attivi possiedono dei vantaggi sui fondi tradizionali e hanno sperimentato una crescita significativa, offrendo agli investitori trasparenza, efficienza fiscale e flessibilità attraverso i mercati globali.

          INTRODUZIONE

          I fondi negoziati in borsa a gestione attiva (“ETF attivi”) offrono molti vantaggi nel cogliere il panorama dinamico degli investimenti nell’innovazione dirompente. In ETF fatto facile abbiamo illustrato le caratteristiche e i vantaggi degli ETF come categoria di veicoli d’investimento, con particolare attenzione agli ETF che replicano indici, vista la nostra suite ARK Invest Europe di strategie sistematiche incentrate sulla sostenibilità e sui megatrend.

          Stock exchange, active funds vs passive funds

          ARK Invest Europe sta ora lavorando per ampliare la propria offerta di investimenti includendo prodotti a gestione attiva focalizzati sull’innovazione disruptive. In questo articolo illustriamo la storia degli ETF e il recente aumento di popolarità degli ETF attivi in tutto il mondo.

          LA STORIA DEGLI ETF PASSIVI

          Gli ETF sono emersi come strumento finanziario rivoluzionario all’inizio degli anni ’90, con l’introduzione del primo ETF negli Stati Uniti, lo Standard & Poor’s Depositary Receipts (SPDR), comunemente noto come “Spider”, nel 1993. Questa innovazione ha permesso agli investitori di acquistare e vendere azioni di un fondo che imitava fedelmente la performance dell’indice S&P 500, combinando i vantaggi della diversificazione caratteristica dei fondi comuni con la flessibilità della liquidità e della negoziazione giornaliera in borsa. Come indicato in Broad-Based Benchmarks Seem To Be Short Disruptive Innovation, negli ultimi 20 anni gli sponsor di benchmark popolari come l’indice S&P 500 e l’indice Nasdaq 100 si sono gradualmente spostati dal benchmarking del mercato azionario alla concessione di licenze per ETF passivi.

          L’espansione del mercato degli ETF passivi in termini di asset gestiti ha portato a una serie di prodotti offerti in tutte le asset class, tra cui azioni, obbligazioni e mercati internazionali, oltre a fondi settoriali, smart beta e tematici. Molte di queste strategie sono state tradizionalmente adottate da fondi comuni di investimento attivi, e la creazione di ETF passivi per catturare queste strategie ha portato a un cambiamento nell’adozione degli strumenti di investimento. A mano a mano che gli asset passavano dalla selezione attiva dei titoli, tipica dei fondi comuni, al benchmarking del mercato azionario, tipico degli ETF passivi, quello che una volta era un parametro di riferimento della salute del mercato è diventato il mercato stesso.

          L’AVVENTO DEGLI ETF ATTIVI

          Più di recente, l’avvento degli ETF attivi ha segnato uno sviluppo significativo nel panorama degli ETF, ampliando il campo degli ETF oltre le loro tradizionali radici passive. Se storicamente gli ETF sono stati sinonimo di tracciamento dei benchmark, il lancio dei primi ETF a gestione attiva alla fine degli anni 2000 ha introdotto una nuova dimensione, combinando i vantaggi della trasparenza degli ETF e della liquidità giornaliera in borsa con la potenza della gestione attiva. A differenza delle loro controparti passive, gli ETF attivi erano (e sono tuttora) gestiti da un team di gestori di portafoglio esperti il cui compito è quello di prendere decisioni di investimento discrezionali sulla selezione dei titoli, con l’obiettivo di sovraperformare un benchmark o il mercato più ampio.

          Active ETFs gaining popularity from 2018

          L’introduzione di prodotti ETF attivi ha consentito una maggiore flessibilità nella gestione del portafoglio e potenzialmente la generazione di alfa nel panorama degli ETF, rispondendo alle richieste degli investitori che cercano strategie di investimento più personalizzate. Inoltre, nell’ultimo decennio, gli ETF attivi hanno registrato una crescita significativa, con gli emittenti che hanno ampliato e diversificato la loro offerta in nuove classi di attività, tra cui il reddito fisso e gli alternativi. L’adozione degli ETF attivi da parte degli investitori è stata alimentata dalla loro natura trasparente, dai costi più bassi (soprattutto se paragonati a quelli dei fondi comuni di investimento tradizionali) e dalla loro efficienza fiscale in alcune regioni, che hanno contribuito a consolidare la loro proposta di valore per i portafogli di investimento moderni.

          IL RUOLO DI ARK NELLA CRESCITA DEGLI ETF ATTIVI

          ARK Invest (“ARK”) ha svolto un ruolo fondamentale nella diffusione degli ETF attivi, in particolare nel campo degli investimenti tematici in tecnologie disruptive. Fondata nel 2014, ARK si distingue per la sua attenzione esclusiva alla ricerca e all’investimento in tecnologie disruptive che hanno il potenziale di cambiare il corso della storia. Queste tecnologie dirompenti rappresentano il futuro dell’economia globale e si concretizzano in piattaforme potenti come l’intelligenza artificiale, la robotica, l’accumulo di energia, la tecnologia blockchain e il sequenziamento multiomico.

          L’approccio di ARK all’investimento in queste tecnologie dirompenti è profondamente radicato nella selezione attiva dei titoli; la società, guidata dalla fondatrice e CEO/CIO di ARK, Cathie Wood, si concentra sull’identificazione e sull’investimento in società che sono leader, promotrici e beneficiarie dell’innovazione dirompente.

          L’ingresso di ARK nel mercato nel 2014 ha contribuito a catalizzare l’adozione degli ETF attivi in tutto il mondo. Ha aiutato gli ETF a competere ad armi pari con i fondi comuni di investimento a gestione attiva, offrendo al contempo agli investitori l’accesso a nuovi tipi di opportunità di investimento in un tipo di strumento già noto. Ciò ha rafforzato le dimensioni del mercato degli ETF attivi e ha ispirato una nuova ondata di operatori e prodotti che cercano di combinare la gestione attiva con la trasparenza, l’efficienza e l’accessibilità degli ETF.

          L’ESPANSIONE GLOBALE DEGLI ETF ATTIVI

          La crescita degli ETF attivi non si è limitata agli Stati Uniti, ma si è ampliata anche ai mercati internazionali, compresa l’Europa. Dopo la loro ascesa negli USA, gli investitori e i gestori patrimoniali europei hanno iniziato ad adottare la struttura degli ETF attivi dalla fine degli anni 2010, riconoscendone i vantaggi.

          Il panorama normativo europeo, compresa l’implementazione della Markets in Financial Instruments Directive II (MiFID II), che mira ad aumentare la trasparenza del mercato, fornisce un solido quadro di investimento per il mercato degli ETF. La MIFID II ha stimolato una maggiore domanda di prodotti d’investimento trasparenti e convenienti, aprendo la strada agli ETF per guadagnare terreno sia tra gli investitori retail che istituzionali. Di conseguenza, il panorama degli ETF attivi in Europa è favorevole, con investitori e gestori europei che sfruttano la struttura ETF per costruire strategie attive nuove e uniche. Questa evoluzione sottolinea l’interesse globale per gli ETF attivi.

          PARAGONIAMO GLI ETF ATTIVI CON I FONDI COMUNI

          Come accennato, la trasparenza, l’efficienza e l’accessibilità (e in genere il costo inferiore) degli ETF rispetto ai tradizionali fondi comuni di investimento ne hanno determinato la popolarità tra gli investitori individuali e istituzionali, rendendoli un punto fermo dei portafogli di investimento moderni. Gli ETF attivi possono offrire vantaggi unici rispetto ai fondi comuni gestiti attivamente:

          mutual funds vs etfs

          Meccanismo di creazione e riscatto:

            • Il particolare meccanismo di creazione e riscatto dgli ETF coinvolge grandi istituzioni finanziarie note come Partecipanti Autorizzati (PA) che possono creare nuove azioni dell’ETF consegnando gli asset sottostanti al fornitore dell’ETF o riscattare le azioni dell’ETF in cambio degli asset sottostanti. Questo processo contribuisce a mantenere il prezzo di mercato dell’ETF vicino al suo Valore Patrimoniale Netto (NAV) e garantisce il mantenimento della liquidità, anche per gli ETF che potrebbero non avere un volume di scambi elevato.
            • La capacità dei PA di creare o riscattare direttamente azioni dell’ETF in cambio dei titoli sottostanti garantisce che l’ETF possa accogliere grandi scambi senza impattare significativamente sul prezzo di mercato. Questo meccanismo contribuisce a mantenere la liquidità e rende gli ETF interessanti sia per gli investitori retail che per quelli istituzionali.

          Liquidità:

            • Gli stessi investitori possono acquistare o vendere azioni dell’ETF ai prezzi di mercato in qualsiasi momento durante l’orario di negoziazione, proprio come le azioni. Questa possibilità di negoziazione infragiornaliera aumenta la liquidità, consentendo una rapida entrata e uscita dalle posizioni.
            • Inoltre, gli investitori in ETF possono utilizzare vari tipi di ordini, come ordini di mercato, ordini limite e ordini stop, per eseguire le operazioni. Questa flessibilità aiuta gli investitori a gestire con maggiore precisione i loro investimenti e contribuisce alla liquidità degli ETF.

          Efficienza nei costi:

            • Oltre alle tipiche commissioni più basse, i vantaggi e i risparmi fiscali degli ETF possono essere molto significativi rispetto ai fondi comuni. Gli scambi di cui sopra eliminano le plusvalenze o le minusvalenze legate alla negoziazione. Gli azionisti non partecipanti dei fondi comuni di investimento sostengono i costi di negoziazione e le commissioni derivanti dai flussi netti in entrata e in uscita dai fondi comuni di investimento, cosa che non avviene per gli ETF.
            • Il cosiddetto “cash drag” può essere dannoso per la performance dei fondi comuni. In media, i fondi comuni di investimento detengono grandi quantità di liquidità per far fronte ai rimborsi previsti. Grazie alla creazione e ai rimborsi “in kind”, gli ETF non hanno bisogno di detenere un’allocazione eccessiva di liquidità e possono investire più direttamente nella strategia di portafoglio prevista.

          Trasparenza:

            • Gli ETF possono vantare un’elevata trasparenza nel settore dei servizi finanziari. Le autorità di regolamentazione richiedono la divulgazione giornaliera delle partecipazioni e delle posizioni dell’ETF, il NAV dell’ETF viene aggiornato ogni 15 secondi durante le ore di mercato e gli investitori in ETF hanno un accesso quasi istantaneo alle partecipazioni in portafoglio. Per questo motivo, gli ETF consentono di analizzare e gestire in tempo reale i rischi, le esposizioni e le imposte.
            • Al contrario, gli azionisti dei fondi comuni non hanno il controllo sulle modifiche agli investimenti in tempo reale e devono attendere 30 giorni dopo il trimestre per avere tutte le info sulle partecipazioni. L’accesso tempestivo alle informazioni negli ETF contrasta con l’informazione ritardata nei fondi comuni, determinando differenze significative nella gestione degli asset.
          NYSE, active funds vs passive funds

          QUALI SONO I PROSSIMI PASSI?

          L’evoluzione degli ETF da semplici veicoli di monitoraggio dei benchmark al regno della gestione attiva segna un cambiamento significativo (e un’opportunità) nel panorama globale degli ETF. Con l’avvento degli ETF attivi, guidati da società innovative come ARK, il settore degli ETF sta abbracciando sempre più la flessibilità e l’efficienza dello strumento ETF. Inoltre, l’introduzione di prodotti a gestione attiva in forma di ETF ha portato alla creazione di nuovi tipi di prodotti, tra cui queli ARK, che perseguono opportunità di crescita esponenziale attraverso la selezione attiva dei titoli. Stiamo iniziando a vedere questo slancio non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, adattandoci a diversi contesti normativi e di mercato. L’esplorazione dell’utilizzo strategico degli ETF attivi fornirà preziose prospettive sul loro ruolo nel cogliere l’innovazione e nel plasmare le future tendenze d’investimento. Nel prossimo articolo spiegheremo perché gli ETF attivi funzionano bene quando si investe in innovazioni disruptive. Non vediamo l’ora di portare presto in Europa le nostre strategie ETF attive!

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